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Vittorio Veneto e Conegliano: in vespa (e non solo) fra le colline del Prosecco

Vittorio Veneto e Conegliano: in vespa (e non solo) fra le colline del Prosecco

Icona della “dolce vita” per eccellenza, la vespa è il mezzo perfetto per scoprire le colline del Prosecco, fra Vittorio Veneto e Conegliano. Un luogo straordinario e unico al mondo, da esplorare in sella a una due ruote, per vivere un sogno fatto di degustazioni, borghi e paesaggi mozzafiato.

Immagina un itinerario che si snoda fra le stradine, percorrendo saliscendi dolci, fra colline verdi e filari di viti. Un’avventura perfetta da vivere da soli oppure in compagnia, respirando l’aria fresca di questa zona d’Italia e fotografando il paesaggio costellato di filari.

Le colline del Prosecco in vespa: un viaggio magico

Da Conegliano sino a Valdobbiadene, quest’area comprende oltre 30 chilometri di stradine, colline e vitigni, punteggiate da agriturismi e cantine in cui fermarsi per gustare un bicchiere di Prosecco e provare i piatti tipici. In sella ad una vespa è possibile esplorare al massimo delle sue potenzialità le Prosecco Hills, scovando luoghi segreti ed esclusivi, assaporando profumi straordinari e scoprendo sempre di più la cultura del vino.

L’itinerario parte da Vittorio Veneto per conoscere da subito le colline verdi che caratterizzano Refrontolo e Tarzo. Da qui, una curva dopo l’altra e una foto dopo l’altra, si arriva a Molinetto della Croda, un antichissimo mulino che con i suoi Cinquecento anni di storia non smette di stupire. Procedendo si giunge nella pittoresca Rolle, sino a Follo e Saccol.

“La Vigna di Sarah” e il suo mondo, dove si può anche dormire in una botte

Sono tante le parole chiave che esprimono l’idea alla base della filosofia aziendale de “La Vigna di Sarah”, aperta nel 2010 sulle colline intorno a Vittorio Veneto, città simbolo della controffensiva italiana sul Piave alla fine della Prima Guerra Mondiale.

La prima parola non può che essere “Prosecco”: questa cantina produce infatti solo bottiglie di questa tipologia di vino. Segue “Valdobbiadene”, il nome dell’area storica e più vocata alla coltivazione dell’uva Glera, che da queste parti vinificano fin dall’inizio del XIX secolo. E poi “biologico”, considerando la scelta aziendale compiuta per tutti i 16 ettari; scelta che esprime al meglio il concetto che questa giovane realtà ha della selezione e della qualità. E ancora la “passione” e l’“originalità”, parole di cui spesso si abusa ma che in questo caso ci spingono indiscutibilmente verso l’ultimo riferimento chiave che, naturalmente, è proprio “Sarah”.